Rara ed esclusiva varietà coltivata in poche decine di ettari nell’intera Sicilia, si esprime al meglio nelle sabbie rosse di Vittoria, non lontana dal mare. Un rosso aromatico e piacevole come pochi, perfetta sintesi tra tradizione e tendenza.
Territori e Tenute
Rara ed esclusiva varietà coltivata in poche decine di ettari nell’intera Sicilia, si esprime al meglio nelle sabbie rosse di Vittoria, non lontana dal mare. Un rosso aromatico e piacevole come pochi, perfetta sintesi tra tradizione e tendenza.
2019 | WinesCritic.com | 91 |
2018 | Vinepair | Fourth Best wines 2020 |
Wine Enthusiast | 93 | |
James Suckling | 91 | |
Vinous | 91 | |
Wine Spectator | 91 | |
2017 | James Suckling | 92 |
Sakura | Medaglia d'Argento | |
Wine Advocate | 87 | |
2016 | Vinous | 93 |
Jancis Robinson | 15,5 | |
Wine Enthusiast | 90 | |
2015 | Vinous | 93 |
Wine Enthusiast | 90 | |
James Suckling | 90 | |
Wine Advocate Robert Parker | 89 | |
Wine Spectator | 90 | |
2014 | Wine Enthusiast | 90 |
Wine Advocate Robert Parker | 88 | |
Vinous | 88 | |
Wine Spectator | 88 | |
Decanter World Wine Awards | Commended (85 pt) | |
Gambero rosso | Bere Bene - Oscar Qualità prezzo | |
Jancis Robinson | 15 | |
2013 | James Suckling | 92 |
Wine Review Online | 90 | |
Wine Enthusiast | 88 | |
Gambero rosso | Bere Bene - Oscar Qualità prezzo |
Altimetria
70
Sopra il livello del mare
Clima
21°Temperatura media
Sistema di allevamento
Controspalliera, cordone speronato
Densità di impianto
4.500 piante per ettaro
Adesso
7.92°C
Cloudiness | 78% |
---|---|
Umidità | 93% |
Vento | 2.32mh ↑↗ |
Epoca di vendemmia
20
settembre
Diraspapigiatura seguita da 7 giorni di permanenza sulle bucce; dopo pressatura particolarmente soffice con basket press (pressa verticale), fermenzatione malolattica in vasche di acciaio, dove viene affinato fino all’epoca dell’imbottigliamento
Gradazione alcolica
13,5%vol.
Capacità di invecchiamento
Da bere subito o da conservare fino a 2-3 anni
Eravamo piccoli e la guerra ci aveva portato via gran parte delle nostre fortune. La mamma, che non aveva mai cucinato visto che fino ad allora avevamo due cuochi a servizio, iniziò a darsi da fare. Mangiavamo solo verdura di campo e minestre. Poi un giorno arrivò in tavola una grande frittata che mangiammo con gusto. Scoprimmo dopo la guerra che quella era frittata di uova di rondine. La mamma aveva conservato le singole uova per settimane fino ad arrivare a un quantitativo di uova sufficiente per una frittata per tutti noi: 50. Le uova sono la carne dei periodi poveri.
Carolina Planeta
4 uova
100 g di Parmigiano Reggiano Dop
100 g di Pecorino Siciliano Dop
250 g di polpa
di pomodoro
70 g di cipolla
50 g di farina
1/2 cucchiaio
di pangrattato
1/2 bicchiere di latte
40 g di prezzemolo basilico
olio extravergine d’oliva sale
pepe
Difficoltà 1/5 | 25 minuti
Sbattete le uova con i formaggi grattugiati. Tritate finemente il prezzemolo precedentemente lavato, conservando solo le foglie. Amalgamate il prezzemolo alle uova sbattute insieme alla farina setacciata, al pangrattato e al latte.
Mettete un goccio di olio in una padella antiaderente e asciugatela con cura con la carta assorbente.
Colate l’impasto nella padella ben calda e preparate delle frittatine sottili. Fatene almeno cinque. Una volta cotte, lasciatele riposare e intiepidire. Nel frattempo brasate in un tegame la cipolla tritata con un po’ d’acqua. Quando sarà cotta e asciutta, aggiungete l’olio e, solo dopo che inizierà a sfrigolare, la salsa di pomodoro. Tagliate le frittate a strisce di circa 1 centimetro di altezza e ripassatele nella salsa di pomodoro. Appena calda, servite la “trippa finta” con abbondante Parmigiano Reggiano, pepe macinato, basilico fresco e un filo d’olio.