
Territori e Tenute

#VIS9, Giorno 4
Viaggio in Sicilia #9: giorno 4 raccontato con le foto di Matteo Buonomo e le parole di Chiara Barzini.

Viaggio in Sicilia #9 giorno 4, raccontato con le foto di Matteo Buonomo e le parole di Chiara Barzini:
Ok, Vito ci ha buttato giù dal letto alle 6:30 del mattino, ma per una buona ragione. Siamo saliti sull’Etna al Rifugio Citelli. Pioveva, ma il sole tentava di farsi spazio e gettava dei fasci metallici sull’acqua del mare. Quando raggiungi i piani più alti di un vulcano entri in uno stato di euforia naturale. Abbiamo girato i Monti Sartorius, bagnati dalla testa ai piedi, ma pieni di energia. Abbiamo corso e ci siamo arrampicati, chiuso gli occhi ed espresso desideri davanti a quattro arcobaleni diversi. Su una collina siamo stati accolti da due arieti e sei pecore. Pascolavano sulle dune nere, nessun pastore in vista. Siamo scesi nella grotta della neve, una caverna sotterranea formata da una combustione lavica. Nel vigneto Planeta abbiamo incontrato Palmiro e Maurizio, un geologo di grande cultura e un professore. Palmiro parlava di esplosioni, crateri crollati, tutti i modi in cui i canali di lava si trasformano sottoterra. Ogni cratere può essere intasato o libero. A volte quando la pressione è eccessiva, le esplosioni possono avvenire su aperture laterali. Prima di eruttare, i fianchi dell’Etna si gonfiano. È un’adolescente inquieta in piena sindrome premestruale e non sai mai quando esploderà. All’imbrunire abbiamo passeggiato per il vigneto della cantina Planeta a Sciaranuova. L’installazione luminosa di 20 metri di Claire Fontaine ci ha illuminati con una citazione di Sciascia dedicata a Ettore Majorana: “Si divertiva a versar per terra e disperdere l’acqua della scienza sotto gli occhi di coloro che ne erano assetati”. La sete è una metafora della brama di conoscenza. Ma avevamo tutti conservato così tante informazioni che stavamo cominciando a sentire un diverso tipo di brama. Il problema di viaggiare nella terra del vino è che ti trasformi in una nuova persona e quella nuova persona che abita nel tuo corpo viene a bussare intorno alle 18 chiedendo il primo bicchiere!
“Coppe di stelle nel cerchio del sole” sono i versi del poeta arabo Ibn Al-Qattâ che guidano quest’anno la nostra residenza nomade per artisti, curata da Valentina Bruschi.
Gli artisti protagonisti sono Bea Bonafini, Gili Lavy, Emiliano Maggi, Diego Miguel Mirabella, accompagnati dal fotografo Matteo Buonomo e dalla scrittrice Chiara Barzini.