ottobre
06
2021

#VIS9, Giorno 1

Viaggio in Sicilia #9: giorno 1, raccontato con le foto di Matteo Buonomo e le parole di Chiara Barzini.

_DSC6968

Viaggio in Sicilia #9, giorno 1, raccontato con le foto di Matteo Buonomo e le parole di Chiara Barzini:


Radici prepotenti della Jacaranda di Palazzo Butera che cercano l’acqua, scavano un cunicolo che passa dalle fondamenta e quando, non trovano dove attecchire, fanno un’inversione a U sotterranea e cercano altrove. Palazzo Butera è stato diroccato, saccheggiato, parti del suo soffitto affrescato rimosse e rivendute chissà dove e a chi. Ora grazie a Francesca e Massimo Valsecchi è rinato, ha scavato il suo cunicolo e ha attinto alla fonte primordiale. Una collezione di oggetti misteriosi, stanze che racchiudono una potenza spirituale oltre che estetica. È stato bello sdraiarsi sul pavimento bianco liscio a guardare il soffitto a cupola con le scritte di Anne e Patrick Poirier: infinito, desiderio, tempo. È stata una forma di meditazione, come riconoscere tutte le contraddizioni che ci rendono umani.
Le stanze di Palazzo Chiaromonte Steri fungevano un tempo da carceri per le vittime del tribunale della Santa Inquisizione. Le pareti sono ricoperte di disegni e graffiti. L’inchiostro usato era una miscela di fluidi corporei e polvere rossa del pavimento che i prigionieri raschiavano a mani nude. Le preghiere e le poesie in diverse lingue e dialetti ci hanno lasciati devastati. C’è rabbia, depressione, speranza. La cosa più straziante è che molti dei disegni sono rappresentazioni di scene religiose. I prigionieri volevano dimostrare di avere fede, si sentivano incompresi e privati del loro credo e della loro forza spirituale. Molti di loro erano letterati o artisti, avevano stabilito una sorta di movimento sotterraneo, un’eredità di idee, talenti, strumenti e opere d’arte che venivano tramandate da un prigioniero all’altro.
Abbiamo passato la sera a perderci tra le stanze di Villa Chiaramonte, nella casa di Gaia e Marco Sorgi. Abbiamo sbirciato tra i loro libri e foto di famiglia, ci siamo affacciati dalle loro terrazze e sentito il battito della città fuori dal cancello che pulsava. Le piante che ci facevano respirare, il cibo che ci ha coccolati dopo una lunga giornata. Un incanto di maioliche cangianti dalle quali non riuscivamo a distogliere gli occhi. Dopo mesi di buio è stato come tornare al colore della vita.

_DSC6997 _DSC7021 _DSC6980 _DSC7010 _DSC7055 _DSC7088

“Coppe di stelle nel cerchio del sole” sono i versi del poeta arabo Ibn Al-Qattâ che guidano quest’anno la nostra residenza nomade per artisti, curata da Valentina Bruschi.
Gli artisti protagonisti sono Bea Bonafini, Gili Lavy, Emiliano Maggi, Diego Miguel Mirabella, accompagnati dal fotografo Matteo Buonomo e dalla scrittrice Chiara Barzini.

Iscriviti alla newsletter