settembre
02
2016

Viaggio in Sicilia 7. Gli artisti

Marianna Christofides | Gabriella Ciancimino | Malak Helmy | Andrew Mania | Pietro Ruffo | Luca Trevisani |
Leonardo Scotti

Marianna_Christofides_Ritratto

Marianna Christofdes (1980, Nicosia, Cipro. Vive e lavora ad Atene, Colonia e Berlino) è un’artista visiva e filmmaker. Influenzata dall’esperienza di crescere in un’isola divisa, il lavoro di Marianna affronta storie intricate che costituiscono i diversi strati di luoghi multi-identitari. La giustapposizione della geologia con racconti storico-sociali si trova al centro della sua pratica. La ricerca d’archivio, le osservazioni a lungo termine e la rivisitazione dei luoghi conosciuti sono i mezzi che le forniscono gli strumenti per affrontare le storie complicate e frammentati di una regione. Spostamento, asincronia e il trasferimento poetico sono parti costitutive del suo linguaggio visivo che si esprime utilizzando diversi media, dalla fotografia all’installazione, dal video al disegno.
Ha studiato Arte Visiva e Media all’Accademia di Belle Arti di Atene e alla Slade School of Fine Art di Londra. Ha completato il suo dottorato in Media Arts e Film all’Academy of Media Arts di Colonia e, nel 2011 ha co-rappresentato Cipro alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. Ha ricevuto numerose borse di studio, tra le quali quelle di: Academy of the Arts of the World, Colonia; Hartware Kunstverein; DAAD; Jean-Claude Reynal Foundation; Onassis Foundation ed è stata finalista per il premio Deste nel 2013 ad Atene. Le diverse residenze d’artista a cui ha partecipato includono: Atelier Galata, Istanbul (2015); Light Cone, Parigi (2015); IASPIS, Stoccolma (2014); Villa Aurora, Los Angeles (2014); Gasworks, Londra (2013). Tra le mostre personali recenti: Of(f) the Ground, Kunstraum Fuhrwerkswaage, Colonia (2015); But see, even that is only appearance, basis, Francoforte (2015); Physis, Annaelle Gallery, Stoccolma (2014); Here let me stand, Galerie Campagne Première, Berlino (2014); l’histoire d’histoire d’une histoire, Kölnischer Kunstverein OG2, Colonia (2013); Reluctantly Real, Laveronica, Modica (2012). Tra le collettive: The Equilibrists, Benaki Museum, Atene (2016); Between the Pessimism of the Intellect and the Optimism of the Will, 5. Biennale di Thessaloniki (2015); Nel Mezzo del Mezzo, Museo Riso/Albergo dei Poveri, Palermo (2015); Recorded Memories, Museum of Yugoslav History, Belgrado (2015); Nicosia Municipal Arts Centre, Nicosia (2014); CER Modern, Ankara (2014).
www.mariannachristofides.com


 

Gabriella_Ciancimino_ph_GiuseppeCuttitta_Ritratto

Gabriella Ciancimino (1978 Palermo dove vive e lavora) diplomata all’Accademia di Belle Arti di Palermo (2004), all’inizio della sua carriera svolge attività giornalistica accompagnata da militanza politica, avviando l’indagine sulle dinamiche relazionali e sulla comunicazione ancora presenti nella sua ricerca artistica. L’esperienza che considera importante per la sua formazione e lo sviluppo del suo linguaggio è stata la partecipazione ad alcuni programmi di residenza per artisti in Europa e Africa, tra cui the Research residency at Centre Culturel Blaise Senghor in Dakar e l’Expedition 9 / Montagnes du Rif (Morocco). Ha esposto all’American Academy in Rome (2009-2013), a L’appartement 22 (Rabat, 2010/2012), alla Biennale Benin (2012), Museo Villa Croce (Genova, 2013), PAV (Torino 2013), Kunsthalle Mulhouse (2013), MACBA (2014 Barcellona), alla Prometeogallery (Milano, 2016); ha preso parte a progetti come Volume 1, Sentences on the banks and other activities, al Darat al Funun (Amman, 2010) e Working For Change. Project for A Moroccan Pavilion alla 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia (2011). Le sue opere sono state acquisite in alcune collezioni pubbliche tra cui, Palazzo Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, (Palermo), Museo del Novecento (Milano), Museo Villa Croce (Genova) e Frac Provence-Alpes-Côte d’Azur (Marsiglia).
Così l’artista definisce la sua attività: “La mia ricerca è focalizzata sul concetto di “Relazione” da cui deriva la tendenza a concepire un’opera come momento d’incontro/confronto tra individui. Partendo dal presupposto che credo fortemente nel ruolo dell’arte come catalizzatore di cambiamento sociale, il campo di sperimentazione ideale diviene lo spazio pubblico. Nei lavori più recenti, ho analizzato il rapporto tra esseri umani e piante in Natura alla base della costituzione di un Paesaggio come “luogo” di riflessione e nello stesso tempo di salvaguardia della memoria storica e di azione collettiva. Lo studio antropologico è accompagnato dalla ricerca sperimentale finalizzata all’individuazione di elementi dissonanti da inserire nel paesaggio, generando così crack visivi in cui la realtà viene “ecologicamente” modificata. Ho così sviluppato la tendenza a create opere site-specific e lavori collettivi, usando media differenti come il video, la musica, l’installazione, il disegno, la grafica e la scultura. Il mio lavoro è un invito al dialogo sul concetto di resistenza e di libertà applicato alla relazione con l’ambiente circostante”.
www.ciancimino.it


 

Malak_Elmy_Ritratto

Malak Helmy (1982, Alessandria d’Egitto. Vive e lavora al Cairo, Egitto) è un artista che lavora con la scrittura, il video e la scultura per creare ambienti e narrazioni in esplora le relazioni tra le costruzioni del linguaggio e le strutture del paesaggio e dei luoghi. Nata ad Alessandria d’Egitto, è cresciuta a Doha, in Qatar, nel suo lavoro riflette una coscienza personale e storica del territorio.
I suoi progetti includono Music for Drifting (2013), un’opera sonora che esplora la perdita dei punti di riferimento quando l’amore e i contesti socio-politici sono scardinati, presentata alla 9. Biennale di Mercosul e alla 64. Berlinale. Records from the Excited State (2014) esplora i personaggi ai margini di una narrazione che ruota intorno ad un sito di svago sulla costa egiziana, da cui l’artista ha tratto video e opere scultoree esposte al Museo d’Arte di Aspen, alla 63. Berlinale, alla Biennale di Gwangju. Ha co-avviato Emotional Architecture (2012): un progetto in divenire, iniziato con una serie di conversazioni e proseguito con due pubblicazioni sul tema delle “collaborazioni” e dei “collettivi” e di quali eredità sociali, intellettuali e psichiche che questo tipo di progetti creativi possono lasciare.
Attualmente è co-curatore di Meeting Points 8: Both Sides of the Curtain, forum che si svolge al Cairo, Beirut, Bruxelles e Istanbul. Nel 2014 ha ottenuto un assegno di ricerca della Delfina Foundation in collaborazione con Iniva e il programma di dottorato curatorial/knowledge del Goldsmiths University of London ed è stata residente all’Arab Museum of Modern Art di Doha. Inoltre, è stata in residenza presso il Center for Curatorial Knowledge (Serpentine Gallery) a Londra (2013); presso la Fondazione Spinola Banna per l’Arte, in collaborazione con il programma Resò3, Torino (2013); e al NIFCA, Helsinki (2006).
I suoi scritti sono stati pubblicati in diverse riviste, tra cui, Ibraaz, Bidoun, Stationary magazine, oo-oo.co (il padiglione Lituano/Cipriota alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia), Mada Masr, Log – for Architecture and Urbanism. Ha ricevuto l’MFA dalla California College of Art e il BA presso l’Università americana del Cairo.


 

AndrewMania_Ritratto

Andrew Mania (1974, Bristol, Regno Unito, dove vive e lavora) è un artista visivo, laureato al Chelsea Collage of Art di Londra, che lavora con diversi media: pittura, collage, disegno, scultura e installazione. Generalmente crea quadri descrittivi, che a volte hanno un sapore “pop”, costruiti con cura realistica; spesso questi raffigurano volti anonimi, senza narrazione, con motivi floreali, paesaggi o sfondi neutri. A volte assemblate in piccole installazioni a parete, le opere di Mania si integrano con materiali riciclati e reliquie del passato, simili a enigmatici oggetti devozionali.
L’artista descrive la sua ricerca in questo modo: “Sono come un collezionista di curiosità e storie, un vagabondo culturale, a volte riciclo immagini che trovo, come i disegni dei grandi maestri o fotografie, aggiungendo poi le mie ossessioni. Astrazioni invadono immagini altrimenti stabili. Il mio lavoro ha una estetica romantica, ma può essere inquietante e strano, con una nostalgia irriverente per la storia dell’arte. E come se le immagini diventassero maliziose, formando cumuli, cadute, colonne o concentrazioni sulla parete o più probabilmente staccate dal muro. Costruisco una narrazione all’interno di questi arrangiamenti, collezioni e frammenti. Per lo più disegno ritratti di amici e conoscenti che sono stati descritti come espressioni di un desiderio di malinconia. Realizzo dei lavori che riflettono un simile desiderio nostalgico anche per dei luoghi, spesso si tratta della Polonia prima della Seconda Guerra Mondiale, luogo d’origine dei miei genitori scomparsi o di un collezionista d’arte immaginario. Questi luoghi sono espressi soprattutto attraverso le mie installazioni multidisciplinari”.
Tra le sue mostre personali: BAD Brera Arte e Design, Francesco Pantaleone, Milano (2012); BloomsbergSPACE, Londra (2009); Holburne Museum of Art, Bath (2007). Le sue mostre collettive più recenti includono: APT Gallery Londra (2015); Simon Oldfeld Gallery Londra (2014); Museum Modern Art Oxford (2013). Nel 2004 ha vinto la prestigiosa borsa “Rome Scholarship” alla British School at Rome e le sue opere sono conservate in diverse collezioni permanenti in alcuni dei più importanti musei del mondo, tra i quali: Victoria & Albert Museum, Londra; Yale Centre for British Art, USA; Bristol City Museum, Bristol; Tang Museum of Art New York, USA e il Mills College Art Museum, California, USA.


 

Pietro_Ruffo_ph_RuggeroPasseri_Ritratto

Pietro Ruffo (1978, Roma. Vive e lavora a Roma) è laureato in architettura e la sua arte è legata agli elementi base della sua formazione: il progetto, la carta e il disegno. Ogni opera ha origine da una meticolosa progettazione, attenta al dettaglio, e prende forma sul foglio con un segno delicato ma incisivo. Attraverso il disegno, unito alla tecnica dell’intaglio della carta, Ruffo realizza grandi pannelli e installazioni, in cui la superficie di antiche mappe geografiche è simbolicamente solcata da coleotteri e libellule, metafora naturale del concetto di difesa e espressione di libertà. La bidimensionalità della carta, intagliata, acquista la terza dimensione. Ne risulta un lavoro stratificato, dalle molteplici letture visive e semantiche, che indagano i grandi temi della storia universale, in particolare la libertà e la dignità del singolo individuo, costantemente minacciate dalla massificazione in atto nella società contemporanea.
Nel 2009 vince il Premio Cairo e nel 2010 il Premio New York con una borsa di ricerca presso l’Italian Academy for Advanced Studies alla Columbia University, e l’ISCP, New York. Nel 2012 ha svolto una residenza presso la Nirox Foundation di Johannesburg, Sudafrica, e nel 2013 presso Fountainhead Residency Program di Miami. Tra le principali mostre personali: Breve storia del resto del mondo, Fondazione Puglisi Cosentino, Catania; Terra Incognita, Delhi; SPAD SVII, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; The Political Gymnasium, Blain Southern Londra; A complex Istant, Mosca, progetto speciale per la quarta Biennale di Mosca; Irhal Irhal, Galleria Lorcan O’Neill, Roma; Six Nations, Galleria Lorcan O’Neill, Roma.
Ha inoltre esposto per musei e fondazioni italiane e straniere, tra cui: MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato; Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles; Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro; Museum of Art and Design, New York; MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma; Kaohsiung Museum of Fine Arts, Taiwan. I suoi lavori fanno parte di diverse collezioni museali e fondazioni private come Deutsche Bank Foundation; MAMBO, Bologna; MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma; MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Museo d’Arte Contemporanea Ravenna; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Fondazione Giuliani, Roma; Depart Foundation, Roma e Los Angeles; Fondazione Guastalla, Lugano; Lodeveans Collection, Londra.
www.pietroruffo.com


 

Luca_Trevisani_Ritratto

Luca Trevisani (Verona, 1979, vive e lavora a Milano, Berlino e Palermo) porta avanti una ricerca che spazia fra la scultura e il video, e attraversa discipline di confine come le arti performative, quelle grafiche, il design, il cinema di ricerca o l’architettura. Nelle sue installazioni le caratteristiche storiche della scultura sono interrogate se non addirittura sovvertite. Caratteristica delle sue opere è l’instabilità, una condizione evolutiva magnetica e mutante che espande e contrae senza sosta i confini fra ogni singolo elemento dell’opera e l’ambiente, che diventa ora irradiato, ora protagonista indiscusso.
Ha ottenuto premi e mostre in importanti centri d’arte e musei, tra i quali, MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma; Magasin, Grenoble; la Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia; Manifesta7; Museion, Bolzano; Museum of Contemporary Art, Tokyo; Daimler Kunstsammlung, Berlino; CCA Andratx, Maiorca; Giò Marconi, Milano; Mambo, Bologna; Mehdi Chouakri, Berlino; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino.
Nel 2013 ha presentato un lungometraggio al Festival internazionale del film di Roma, Glaucocamaleo, un originale diario di viaggio tra montagna e pianura, intorno al tema dell’acqua. Pioggia o ghiaccio, grandine o soffice neve, è l’incessante passaggio di stato dell’acqua a mostrarci la vera natura delle cose, la loro eterna metamorfosi. Per Trevisani la natura è lo specchio in cui l’uomo vede la propria immagine e, riconoscendola, costruisce la propria storia. L’artista riflette sull’origine dei luoghi, alla ricerca degli indizi di un futuro che cerca la sua forma.
Ha pubblicato i libri The effort took its tools (Argobooks, 2008), Luca Trevisani (Silvana editoriale, 2009) e The art of Folding for young and old (Cura Books, 2012).
Dal 2010 gestisce la piattaforma editoriale latecomerforerunner.blogspot.com.
www.lucatrevisani.eu


 

Leonardo_Scotti_fotografo_VIS7_Ritratto

fotografo: Leonardo Scotti (Milano, 1988. Vive e lavora a Milano) è un fotografo freelance. Interessato all’arte fin da quando era piccolo, dopo la laurea alla CFP Bauer ha iniziato a collaborare con diverse riviste italiane ed internazionali (Wallpaper, FlashArt, Rolling Stone, Icon, L’Officiel, ecc.) e con numerosi marchi di moda e agenzie di pubblicità, lavorando sia in pellicola che in digitale e specializzandosi in nature morte e fotografie d’interni. Ha partecipato a diverse mostre nazionali e internazionali e i suoi progetti artistici personali sono focalizzati su tematiche legate alla “street photography”, al paesaggio e al viaggio.
Fa parte del team della rivista ToiletPaper (fondata da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari) con il quale è cresciuto e continua a collaborare per tutti i progetti.
www.leonardoscotti.com
leonardoscotti.tumblr.com

Iscriviti alla newsletter