aprile
03
2017

Un Grillo chiamato Terebinto

Planeta firma la sua prima interpretazione di un Grillo in purezza, dal territorio di Menfi

terebinto

TerebintoDopo l’Alastro e il Plumbago, i fiori selvatici che colorano le tenute di Dispensa e Ulmo, è il Terebinto a dare il nome al più giovane dei nostri vini dal territorio di Menfi. Un Grillo in purezza, la nostra venticinquesima etichetta, che nasce in perfetta coerenza col percorso di ricerca e valorizzazione sulle varietà autoctone che conduciamo da oltre un ventennio in tutti i territori della Sicilia – Menfi, ma anche Vittoria, Noto, l’Etna e Capo Milazzo – in cui siamo presenti con i nostri vigneti e le nostre cantine.

Sul Grillo abbiamo condotto una sperimentazione paziente, per ripetere quel lavoro che già da anni facciamo sul Grecanico, con l’Alastro: oggi diamo così una nostra personalissima interpretazione delle due più importanti varietà a bacca bianca della Sicilia occidentale.
In questo caso diamo valore ad una varietà rappresentativa dell’Isola, ma relativamente recente: il Grillo è infatti “il più giovane degli antichi” vitigni siciliani, frutto dell’incrocio tra Catarratto bianco e Zibibbo, messo a punto dal barone Antonio Mendola di Favara (1827-1908), appassionato agronomo e ampelografo, in corrispondenza con i più grandi studiosi europei dell’epoca. Il vero e proprio atto di nascita del Grillo risale al 1874 quando il Barone Mendola ne scrisse nel suo diario: non ne esistono citazioni antecedenti, come noi stessi abbiamo avuto modo di verificare tra i numerosi trattati che custodiamo nella grande biblioteca di Dispensa, a Menfi.

Per questa nuova etichetta abbiamo scelto il nome di un arbusto dalle fronde lucenti, da sempre legato alla Sicilia e al paesaggio mediterraneo da occidente a oriente, evocandone tutte le suggestioni: il terebinto cresce spontaneo ed in alcuni casi viene usato come portainnesto del Pistacchio , grazie alla straordinaria forza delle sue radici capaci di fendere le rocce. I suoi germogli, che cominciano ad affacciarsi già sul finire dell’inverno, colorano per dieci mesi l’anno le terre del Mediterraneo e l’uso a scopo medicinale delle sue foglie e della sua resina accomuna da sempre tutti i popoli che vi si affacciano.

Col Terebinto cerchiamo di sottolineare  la natura aromatica del Grillo nelle terre a ovest della Sicilia: un lavoro di affinamento per qualche mese sulle ‘feccie totali’ ci regala profumi di pesca bianca, di pompelmo rosa,  di litchi,  tutti fusi in una estrema freschezza. Equilibrato e giustamente acido al palato grazie alla straordinaria capacità del vitigno di interpretare il clima siciliano.

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