Pur essendo stata sicuramente una vendemmia a fasi alterne dal punto di vista climatico, i timori legati alle piogge del 2018 alla fine si sono diradati in favore di una vendemmia di buona qualità, con caratteristiche diverse nei diversi territori dell’isola, ma certamente superiore al 2017 e maggiormente in linea con le annate precedenti. A qualche mese di distanza e quando si apprestano a uscire i primi vini a cui ha dato vita, possiamo certamente parlare di grandi risultati per i bianchi in generale, con particolare riguardo a quelli dell’Etna, e per tutti i vini della Sicilia sud orientale.
Come ogni anno, entriamo nel dettaglio della vendemmia territorio per territorio, cominciando da quello di Menfi, dove crescono gran parte dei nostri vigneti. Un inverno particolarmente asciutto ci aveva fatto temere le stesse conseguenze del siccitoso 2017, ma già le piogge di febbraio ci hanno poi rassicurati, così come una primavera mite e un’inizio d’estate ideale, con temperature più fresche del solito. Solo dopo sono arrivate le piogge, in alcuni casi anche molto violente, che – pur preoccupandoci – ci hanno comunque consentito di affrontare quasi un mese di raccolta in buone condizioni, fino alla metà di settembre. La nostra gestione viticola ci ha portato uve sane dall’inizio alla fine e la vendemmia è stata archiviata con bianchi particolarmente aromatici e rossi equilibrati, seppur meno intensi e concentrati di come lo erano stati, per le ragioni opposte, nel 2017.
Completamente diverso è il racconto della vendemmia nella Sicilia sud orientale, dove la vendemmia è stata brillante, senza piogge ripetute (i dati ci parlano, nell’arco del 2018, di 560 millilitri di pioggia nella zona di Vittoria e di 600 nella zona di Noto, gran parte dei quali sono tuttavia arrivati dopo la raccolta) e senza picchi di caldo.
A Vittoria il risultato è stato di Frappato e Nero d’Avola entrambi in perfetto equilibrio, con ottimi livelli di maturità fenoliche e zuccherine, nel contesto di una produzione anche quantitativamente più alta dell’anno precedente: il nostro Frappato e i due Cerasuolo ci restituiranno espressioni varietali quasi perfette.
Anche Noto, persino più di Vittoria, archivia una vendemmia bellissima: febbraio e marzo piovosi, primavera ed estate senza eccessi termici, quasi nessuna pioggia se non quella che è bastata a rivelarsi un toccasana. Così, se il Nero d’Avola è davvero al suo top, anche il Moscato si rivela particolarmente aromatico.
Sull’Etna un mese di luglio del tutto privo di piogge ha preparato al meglio per la vendemmia sia Carricante che Nerello Mascalese, che poi un agosto senza eccessi termici ha fatto arrivare alla vendemmia in condizioni ideali, anche con quantità davvero buone. L’annata è stata ottima per i bianchi, soprattuto per il Carricante che è arrivato in cantina prima che arrivassero le piogge di ottobre e che siamo certi rivelerà una qualità eccezionale. Proprio queste piogge, arrivate mentre raccoglievamo il Nerello Mascalese, hanno conferito a quest’ultimo un profilo meno alcolico, più fresco e autunnale.
Concludiamo a Capo Milazzo, dove le piogge di giugno e di agosto sono state più importanti, mitigate però dai venti e dalla grande permeabilità di questi suoli: i risultati che ci hanno restituito Nero d’Avola e Nocera sono stati così meno intensi e concentrati, ma si sono certamente rivelati anche più freschi e molto varietali.
Menfi, gennaio 2018
Alessio Planeta