La Segreta è stato il primo nome che abbiamo dato ad un vino. Nel 1995 lo abbiamo scelto perché è lo stesso nome del bosco che sovrasta la tenuta dell’Ulmo e il lago Arancio, un luogo a cui siamo legati sin da bambini.
Per rappresentare questo luogo e la sua carica simbolica, abbiamo deciso di identificare La Segreta con la più antica mappa dell’Ulmo, datata 1825, che abbiamo ritrovato negli archivi della nostra famiglia.
Da più di vent’anni questa mappa è presente sulle etichette de La Segreta Il Bianco e La Segreta Il Rosso e, oggi che abbiamo scelto di rinnovarle, l’abbiamo rimessa al centro affidandole il racconto di un pezzo della nostra storia.
LA MAPPA
Su questo prezioso testimone del tempo ritroviamo le tracce di quegli elementi che ancora oggi disegnano il nostro paesaggio.
In alto, c’è il cinquecentesco Baglio dell’Ulmo, da sempre di proprietà della nostra famiglia: lo stesso luogo che un tempo accoglieva i viaggiatori in sosta lungo la vecchia strada che collegava Sciacca a Palermo, oggi è il fulcro della nostra ospitalità.
Accanto c’è l’oliveto secolare che custodiamo con amore e che, con la sua presenza, ci ha ben educati a nutrire la passione per l’olio accanto a quella per il vino.
Poi giù, verso il fiume, ritroviamo il disegno del fortino arabo di Mazzallakkar, un vero e proprio “hortus conclusus” con il profilo dei suoi alberi d’arancio, gli stessi che per secoli hanno costellato questa vallata e così hanno dato il nome al lago Arancio su cui ora si affaccia la prima delle nostre cantine.
LA NOSTRA STORIA
In mezzo, ci sono le terre in cui è cominciata la storia della nostra azienda.
Fu proprio dall’alto del bosco La Segreta, che Diego Planeta un giorno ce le mostrò, durante uno dei piccoli campeggi tra cugini che era un atteso appuntamento di ogni primavera: per qualche minuto ci distrasse dai giochi e ci promise che presto, al posto dei pascoli e del grano, avremmo piantato nuovamente le vigne e trasformato la casa dell’Ulmo in una magnifica cantina.
Noi da grandi abbiamo realizzato quella promessa, quel sogno, piantando proprio qui i nostri primi vigneti e dando avvio a quella sperimentazione su varietà autoctone e internazionali che poi abbiamo portato avanti lungo il nostro viaggio in Sicilia.
IL NOME LA SEGRETA
Col nome antico e misterioso di quel bosco, abbiamo sin dal primo giorno identificato il nostro vino più fresco e più giovane: fresco, proprio come l’antica sorgente d’acqua purissima che, in una radura nascosta tra gli alberi, offriva un tempo ristoro a cavalli e cavalieri; e giovane, proprio come quel ricordo, tra i più belli della nostra infanzia, che continuiamo in questo modo ad onorare.
Più di vent’anni dopo, produciamo ancora i vini La Segreta mantenendoci fedeli alla prima intuizione, attraverso l’unione di quelle varietà autoctone e internazionali che coltiviamo esclusivamente nei vigneti di nostra proprietà.
Cambiandone il vestito nel segno della memoria, conserviamo intatti l’anima e il corpo di questi vini dal carattere unico e inconfondibile, capaci di raccontare la variegata essenza dei territori dell’Isola.