Se esiste un filo conduttore tra le diverse attività portate avanti dalla famiglia Planeta, questo è sicuramente la memoria, il ricordo: nella trasformazione dei prodotti agricoli, nella valorizzazione dei luoghi rurali o produttivi, nei progetti culturali – quasi un racconto, che procede e si arricchisce di generazione in generazione.
Per questo, dopo la dolorosa scomparsa di Vito Planeta, nel 2023, abbiamo voluto dedicargli un luogo speciale nel cuore dell’Ulmo, a Sambuca di Sicilia: uno studiolo che nel ricordo dei suoi molteplici interessi, leggibili in filigrana attraverso i libri messi insieme nel corso di una vita e adesso qui custoditi, si è fatto segno e memoria.
Studiolo
In memoria di Vito Planeta
Vito è stato l’animatore di un intenso programma di arte contemporanea, teatro, letteratura: per anni, le sue passioni si sono felicemente intrecciate con l’anima dei nostri luoghi.
Ha pensato e realizzato progetti che sono stati esplorazioni di altri mondi, scambi di esperienze, di storie, di idee. Ha riconosciuto ed esaltato talenti all’interno di micro-viaggi dentro una Sicilia non convenzionale, forse immaginata, sicuramente trasformata anche dal lavoro di Planeta: il risultato finale è stato una sorta di grande famiglia, una comunità allargata di artisti anche molto diversi tra loro per età, formazione e provenienza – ognuno con il suo “superpotere” – che avevano trovato in lui un interlocutore attento e curioso, instancabile cercatore di novità, e al tempo stesso un punto di riferimento.
Ulysses, così come lo vedete, nasce dalla volontà di ricordare Vito attraverso la sua passione smodata per i libri e la lettura, caratterizzata da alcune magnifiche ossessioni – Joyce in testa, e per questo Ulysses – e da una voracità e una capacità mnemonica straordinarie. Dare nuova vita a questa suggestiva costruzione sulle rive del Lago Arancio, alle pendici del bosco de La Segreta, farne uno spazio culturale al centro delle vigne, in dialogo costante con il paesaggio, ci è parso il modo più vicino alla sua sensibilità sia per testimoniare la sua vita e il suo lavoro sia per farlo conoscere a chi non lo ha mai incontrato.
L’allestimento deriva dall’adattamento di un’installazione di Ignazio Mortellaro, Corpo fragile (2023), incentrata sul tema della desertificazione, trasformata dall’artista stesso in un’opera ibrida, tra arte e design, contenitore dei libri, tavolo conviviale per la degustazione di un buon vino, luogo di lettura, di riflessione e di conversazione. Ignazio Mortellaro e la storica dell’arte Valentina Bruschi sono stati inseparabili compagni di viaggio per Vito: questo allestimento nasce grazie a loro e al lavoro di Vito Junior.
Lo spazio sarà sempre fruibile: chiunque potrà entrare e sfogliare un libro al suo interno o passeggiando tra le vigne. Sarà uno spazio vissuto, di dialogo, di incontri e di progetti. Perché in nome di Vito si possa continuare a fare quello che piaceva a lui: leggere, conversare, generare movimento – di idee, di persone, di cose. Viaggiare, insomma, anche solo con la mente.
Adiacente a Ulysses, a creare un ideale legame con il mondo della vite, il museo all’aria aperta Iter vitis, dove il viaggio del vino (ed ecco che torna Ulysses) è raccontato attraverso una serie di tavole didattiche.
Attorno, due luoghi viticoli carichi di valore simbolico per Planeta: la vigna storica dove si produce Didacus Chardonnay e il campo collezione di varietà siciliane e georgiane, a completare il viaggio di conoscenza e la difesa della memoria.