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Didacus

Le origini

Come sa bene chi lo ha conosciuto, la visione di Diego Planeta ha sempre avuto il decennio come unità di misura minima, e la generazione come primo orizzonte.
Quando alla metà degli anni ’80 convinse i fratelli e le sorelle – molto facilmente, aveva la piena fiducia di tutti – a piantare i primi filari di Chardonnay e di altre varietà “non convenzionali”, il primo obiettivo era quello di dare il via, di lì a un decennio, a una produzione che primeggiasse nel panorama dei vini siciliani, e che – come amava dire lui – “ponesse nuovamente la Sicilia sulla mappa”.

Ma c’era un secondo obiettivo ancora più ambizioso, ben chiaro nella sua mente, che tacitamente aveva affidato alla generazione successiva, a quella dei suoi figli e dei suoi nipoti: produrre vini che avessero come orizzonte di competizione il mondo intero, le grandi regioni del vino delle quali – questo era parte integrante della sua visione – la Sicilia doveva a pieno titolo ritornare a fare parte.
Questo lascito dal 2014 è diventato Didacus – dal vezzeggiativo che l’amato padre Vito utilizzava per Diego – un vino dedicato al fondatore e alla sua visione, alla sfida più difficile e più entusiasmante.

diego planeta ritratto bianco e nero

Diego Planeta

Diego Planeta nasce a Palermo il 2 febbraio, nel giorno della Candelora, del 1940.
Nel dopoguerra, studia e si diploma all’Istituto Agrario di Catania, e dalla fine degli anni ’50 inizia a lavorare al fianco dell’amatissimo padre Vito – che nel 1958 ha fondato a Menfi la Cantina Sociale Settesoli – nelle attività agricole dell’azienda familiare.
Nel 1967 fonda a Vittoria (RG) la S.I.S., azienda che oggi – dopo avere assorbito Centro SEIA – rappresenta un’eccellenza assoluta nel settore dei servizi per l’agricoltura e nella coltivazione del pomodoro. Nel 1972 succede al padre Vito alla presidenza della Settesoli – carica elettiva che ricoprirà per 38 anni consecutivi – rendendola un vero punto di riferimento nel settore della cooperazione in agricoltura, protagonista del progresso dell’intero territorio della Valle del Belice.

Alla morte del padre, nel 1975, inizia ad amministrare le singole proprietà agricole dei suoi sei fratelli, in un percorso che porterà negli anni ’90 alla creazione di un’unica azienda familiare.
Negli anni tra il ’75 e il ‘95 completa la trasformazione dell’azienda, principalmente zootecnica, cerealicola e agrumicola, in una moderna realtà principalmente viticola e oleicola, passando attraverso colture ortive e privilegiando sempre la sperimentazione più coraggiosa.
Dal latifondo post-Riforma Agraria alla moderna impresa agricola.

Nel 1985 viene nominato presidente dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino. In questo ruolo, ricoperto fino al 1992, compie quello che probabilmente è il suo capolavoro, anche perché compiuto a beneficio di tutta la collettività: grazie a collaborazioni con soggetti del calibro di Giampaolo Fabris, Attilio Scienza, Giacomo Tachis – solo per citarne alcuni – in pochi anni rivoluziona completamente il settore vitivinicolo siciliano, mettendo a disposizione di tutti gli operatori un inestimabile patrimonio di sperimentazioni, ricerche di mercato e acutissime visioni strategiche.

Un vero e proprio modello di sviluppo, senza il quale il comparto sarebbe stato destinato con ogni probabilità a un declino irreversibile, e che ne ha invece permesso la crescita e il successo.
Tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 decide di avviare l’azienda vinicola di famiglia, e di affidarla alla generazione successiva alla sua. In particolare al nipote Alessio, classe 1966, che da anni lo affiancava nelle attività agricole familiari. Poco dopo si aggiunge la figlia Francesca, successivamente i nipoti Marcello, Santi, Chiara.
Tra i riconoscimenti ufficiali ricevuti negli anni, ci piace ricordare quelli che gli diedero maggiore motivo di orgoglio: prima di tutto nel 2004 la nomina a Cavaliere del Lavoro da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, poi nello stesso anno la laurea honoris causa in Scienze Tecnologie Agrarie a Palermo, la prima mai proposta dalla Facoltà, e nel 2003 la nomina ad Accademico dei Georgofili.

Diego Planeta ha smesso di occuparsi di agricoltura e della sua famiglia sabato 19 settembre 2020, nel primissimo mattino, a Menfi.