La quinta edizione di Sciaranuova Festival, la rassegna teatrale promossa da Planeta – nel proprio “Teatro in Vigna” a Sciaranuova, sull’Etna – apre all’insegna di tante novità. Innanzi tutto la nuova direzione artistica di Ottavia Casagrande, che ha scelto per i quattro spettacoli in programma un filone preciso, un’identità coerente legata alla drammaturgia contemporanea: autori giovani, ma soprattutto tematiche attuali.
Non a caso, per la prima volta il Festival ha anche un sottotitolo, “Lupus in fabula”: temi scottanti, cruciali, di quelli che, come il proverbiale lupo delle favole, interrompono la conversazione e ne divengono il centro.
E prima di ogni spettacolo vi accompagneremo nella passeggiata “Storia e Paesaggio”, per degustare i nostri vini al tramonto, insieme al racconto delle nostre vigne, immersi nel panorama del vulcano, della valle dell’Alcantara e dei Monti Nebrodi che si stagliano sullo sfondo.
SCIARANUOVA FESTIVAL 2019
Venerdì 19 luglio
PEDIGREE
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con Enrico Castellani e Luca Scotton
produzione Babilonia Teatri / La Piccionaia centro di produzione teatrale
Prima regionale
Pedigree è la storia di un giovane uomo, della sua famiglia con due madri, del padre donatore e dei suoi cinque fratelli di sperma sparsi per il mondo.
Pedigree racconta le difficoltà di una nuova generazione alle prese con genitori biologici e genitori di fatto, con nuove problematiche di identità e di coscienza.
Pedigree riflette sulle prospettive di determinate scelte, dei diritti, dei desideri, delle aspettative di una generazione in provetta alla ricerca di nuove radici e alle prese con nuove paure.
Un lavoro che è allo stesso tempo un pugno allo stomaco e una carezza, dotato di una scrittura che scivola leggera ma si attorciglia alle budella, carico di umanità.
Sabato 20 luglio
NEGRI SENZA MEMORIA
di e con Alessandro Berti
produzione Casavuota
Anteprima nazionale
Qualche anno fa, un rapper nero newyorkese disse che italians are niggaz with short memory, gli italiani sono dei negri dalla memoria corta. Si riferiva al difficile cammino di integrazione dei nostri emigrati nella società americana, cammino spesso impervio, a volte umiliante, a volte esaltante.
Lo spettacolo, tra musica e poesia, racconta il rapporto tra italiani e afroamericani. Partendo dal Sud Italia, approda nell’America di inizio ’900 fino a toccare i giorni nostri.
Venerdì 26 luglio
ZIBALDINO AFRICANO
Acqua di colonia – prima parte
di e con Elvira Frosini e Daniele Timpano
Compagnia Frosini Timpano
Finalista Premio Ubu 2017 come miglior nuovo testo italiano
Il colonialismo italiano. Una storia rimossa e negata, che dura 60 anni, inizia già nell’Ottocento, ma che nell’immaginario comune si riduce ai 5 anni dell’Impero Fascista.
Cose sporche, da nascondere sotto il tappetino, tanto erano altri tempi, non eravamo noi, chi se ne importa!
È acqua passata, acqua di colonia, cosa c’entra col presente?
Sabato 27 luglio
GLI ALTI E BASSI DI BIANCANEVE
Favola per bambini e adulti
regia di Emma Dante
con Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso
Compagnia Costa Sud Occidentale
C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce continuamente, Biancaneve vede alzarsi ed abbassarsi il mondo intorno a lei circondato da creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. Biancaneve fa esperienza, nello stesso tempo, della vigilia e dell’indomani, del più e del meno, del troppo e del non abbastanza, della causa e dell’effetto. Viene punita dalla matrigna prima di essere colpevole, ancora bambina inconsapevole viene accusata di vanità e fuggendo nel bosco scopre nella statura dei nani e nelle sproporzioni delle cose i veri valori della vita. I nani le insegnano ad abbassare lo sguardo e ad essere umile mentre la regina madre le insinua nell’anima il pericolo di uno sguardo diritto verso l’esaltazione del proprio io. C’è uno specchio che riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà.
Informazioni e prenotazioni
Dalle 19.30 passeggiata tra le vigne e aperitivo al tramonto, seguito dallo spettacolo e da un dopo-teatro con la compagnia in scena
Biglietto singolo per spettacolo € 30 – ridotto € 20 – bambini: free da 0 a 6 anni
Abbonamento week end (2 spettacoli) € 50 – ridotto € 40 – bambini: free da 0 a 6 anni
Abbonamento Festival (4 spettacoli) € 90 – ridotto € 70 – bambini: free da 0 a 6 anni
Tel. 0925 1955465, 091 327965
NOTE DI DIREZIONE ARTISTICA DI OTTAVIA CASAGRANDE
Contrordine: il teatro italiano non è in crisi.
Dimenticate la crisi endemica del teatro italiano. L’economia, la politica, la società, i giornali, il cinema sono in crisi, ma il teatro no. Non l’ho mai visto così vivo, estroso e turbolento il teatro italiano. Nell’ultimo anno, ho girato la penisola a caccia del teatro più interessante da portare ai piedi dell’Etna. Ho visto moltissimi spettacoli e molti di questi erano straordinari. Scegliere (solo!) quattro spettacoli è stata dura. Perché il teatro italiano non è mai stato così innovativo, spigliato, provocatorio.
E’ vero, questo rinnovamento radicale – nella forma, nella lingua, nello stile e nei contenuti – segue un Armageddon. Anni di tagli, d’indifferenza glaciale se non aperta ostilità da parte delle istituzioni e la concorrenza spietata di altre forme d’arte, cultura e intrattenimento. Molte compagnie sono sparite. Molti teatri hanno chiuso. Chi è sopravvissuto e tutt’ora – quotidianamente – lotta per sopravvivere, è costretto a farlo in un ambiente inospitale a qualunque forma di vita e d’arte. Eppure, contro ogni logica e buonsenso, i risultati sono entusiasmanti. Gli spettacoli vari e pieni di energie nuove. Udite, udite: la biodiversità del teatro italiano è salva e fa ben sperare.
In questi anni il mondo, l’Italia e la società sono profondamente cambiati e al momento – Anno Domini 2019 – non c’è altro luogo/mezzo/linguaggio che sappia raccontare meglio questi cambiamenti. Anni di confusione, conformismi e estremismi che il teatro ha saputo annusare e rielaborare con estro, originalità e qualche pugno nello stomaco. Senza salire in cattedra. Senza prendersi troppo sul serio.
Per questo abbiamo scelto solo scritture contemporanee, originali e per la scena. Il nostro “classico”, Gli alti e bassi di Biancaneve di Emma Dante, è stato scritto nel lontano 2011. Tutti gli altri testi sono più giovani. Altro che millenials: tecnicamente siamo in piena iGen. Tutti scritti espressamente per la scena – o meglio sulla scena – e cuciti addosso agli attori, se non scritti dagli attori stessi, che forse sarebbe più corretto chiamare performers. Selezionare solo drammaturgia contemporanea non è stata una scelta a priori. Si è imposta naturalmente, emergendo con fosforescente evidenza, mano a mano che frequentavo festival, prime o sale off off off.
Drammaturgia contemporanea, quindi. Non solo all’anagrafe, ma soprattutto nella forma (Quarta parete? Personaggi? Lontani ricordi del giurassico. Qui si parla punk, baby!) e nei temi. Ed ecco spiegato il nostro sottotitolo, Lupus in fabula. Temi attuali, scottanti, cruciali. Eppure in nessun’altro contesto – né in TV, né sui giornali, né sul web – ne sentirete parlare così.
Per scoprire punti di vista originali, nuove prospettive, altre parole. Per prendere una vacanza da retorica e luoghi comuni. Per sviluppare anabolizzati anticorpi contro i soliti buonismi o partiti presi, VENITE A TEATRO. Dove altro accade tutto questo?
Ottavia Casagrande
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