Con l’inaugurazione della cantina a Capo Milazzo, nei giorni della vendemmia 2015, abbiamo concluso idealmente il nostro viaggio in Sicilia. Un viaggio nel tempo e nello spazio, da ovest a est – Menfi, Vittoria, Noto, Etna, Capo Milazzo – nei cinque territori in cui oggi nascono i nostri vini, i nostri olii e i luoghi della nostra ospitalità familiare.
A Capo Milazzo abbiamo dato vita ad un progetto di viticoltura sostenibile non solo dal punto di vista della coltivazione e della produzione, ma dal punto di vista ambientale, sociale, economico.
Siamo arrivati qui col desiderio di intervenire nella valorizzazione di un vino prezioso come il Mamertino, uno dei più antichi della storia dell’Isola (tracce della sua prima produzione risalgono al tempo dei Romani, quando Giulio Cesare lo offrì in occasione del banchetto del suo terzo consolato). Grazie all’incontro con la Fondazione Lucifero, proprietaria di queste terre magnifiche e ricche di storia, i nostri vigneti crescono nell’altopiano sospeso sullo specchio d’acqua che bagna le Eolie: otto ettari sono già produttivi nel rispetto del disciplinare (60% di Nero d’Avola e 40% Nocera), ma in una porzione della vigna abbiamo introdotto in via sperimentale anche tre varietà reliquie da tempo abbandonate, ovvero il Vitraruolo, la Lucignola e la Catanese Nera. Abbiamo scelto sistemi di viticoltura in pieno equilibrio col territorio, con una quota di alberello appoggiato, e senza irrigazione. Lasciandoci guidare come sempre dal criterio dell’avanguardia architettonica, dell’ecosostenibilità e del minimo impatto sul paesaggio, abbiamo costruito una “Cantina smontabile”: una struttura piccola e leggera, di ferro e pietra, pensata per essere temporanea e interamente asportabile senza danno per il territorio.
Anche “Planeta Terra”, quest’anno, si arricchisce di significato. Sotto il marchio che da sempre riunisce tutte le nostre azioni di responsabilità sociale, c’è ora una gestione agricola del tutto nuova: siamo impegnati in una progressiva riconversione verso l’agricoltura biologica attraverso una gestione dei suoli e della pianta sempre più guidati dalla sostenibilità per una agricoltura – per dirla alla francese – durable. Un impegno enorme, data la dimensione e la complessità delle vigne, probabilmente una delle più estese in Italia: una vera e propria “revolution”.
Non mancano, naturalmente, le novità sui nostri vini. Il Santa Cecilia 2011 Doc Noto, innanzitutto: un’annata indimenticabile, in cui la qualità del raccolto è stata straordinaria, in particolare per i rossi autoctoni del sudest dell’Isola, esuberanti e in perfetto equilibrio. Il 2011 esalta così il vino che per noi è un emblema – a questo rosso che nasce dal Nero d’Avola a Noto abbiamo dato, non a caso, lo stemma della nostra famiglia – e ha già conquistato molti premi internazionali.
L’edizione 2016 del Vinitaly sarà per noi l’occasione per presentare il nuovo sito web www.planeta.it. Quest’anno rinnoviamo del tutto la nostra comunicazione digitale, scegliendo la strada dello storytelling: con nuovi linguaggi e nuovi contenuti, continueremo a scrivere attraverso il web il diario del nostro viaggio in Sicilia, in cui ogni tappa diventa un’esperienza completa del territorio e attraverso il vino ne raccontiamo storia, natura, tradizioni, persone.
Un’esperienza che offriamo da sempre ai nostri ospiti, arrivando a superare lo scorso anno le 15 mila presenze in cantina e puntando sempre più sulla produzione diretta di progetti culturali in grado di valorizzare le specificità di ogni territorio, promuovendone la conoscenza con un nuovo pubblico.
A Vinitaly, infine, saremo presenti anche insieme a ISWA – Italian Signature Wine Academy: un anno dopo la nascita di quest’alleanza strategica tra le più importanti cantine italiane, condividiamo con le altre aziende un sempre maggior impegno nella ricerca, nella formazione e nella promozione del vino italiano nel mondo.
Siamo al Vinitaly al Padiglione 2 Sicilia Stand 77 E / 82 F